mercoledì 29 aprile 2020

Vivere la sordità

Vivere la sordità è essere al mare e chiedersi se sia meglio sentire o fare un tuffo in quell’acqua limpida; vivere la sordità è desiderare di poter fare un bagno e sentire, senza dover scegliere;
vivere la sordità è scegliere di poter interrompere le comunicazioni con il Mondo e sentirsi, inevitabilmente, fuori da esso;
vivere la sordità è guardare gli amici giocare e dover aspettare di avere i capelli asciutti per tornare a sentire le loro risate.
Vivere la sordità è chiedere "Cos'hai detto?" e sentirsi rispondere "Niente, niente!";
vivere la sordità è sentirsi mortificati in quel che dentro un po’ muore e che, invece, tanto vorrebbe vivere;
vivere la sordità è andare a ballare con gli amici ed allontanarsi un momento dicendo "Scusate, devo cambiare la batteria";
vivere la sordità è veder avvicinarsi un ragazzo carino che ti parla all'orecchio, non capire nulla di ciò che dice e fingendo, sorridere mentre lotti contro lacrime che spingono per uscire.
Vivere la sordità è voler essere come tutti in mezzo agli altri mentre, invece, sei solo in mezzo a tanti;
vivere la sordità è voler sentire la melodia del creato perché sei parte viva di esso, mentre tanti ti escludono considerandoti una nota stonata in quella sinfonia;
vivere la sordità è chiudere la porta dietro di sé mentre il Mondo va avanti senza accorgersi se ci sei;
vivere la sordità è voler essere riconosciuti per ciò che siamo e non per ciò che non abbiamo.
Vivere la sordità è piangere in silenzio perchè il silenzio lo conosci meglio di chiunque altro e ti senti protetta e consolata per essere presto pronta ad asciugare le lacrime, riappropriarti del sorriso ed uscire, andando incontro al Mondo, per urlare: "Ehi, ci sono anch'io!".
Vivere la sordità è incontrare persone che sono come te ma sentono solo con gli occhi e parlano solo con le mani, cercando di abbattere quel muro di incomunicabilità che si alza tra loro e chi ha imparato a leggere le labbra ed esprimersi con la voce;
vivere la sordità è voltare le spalle a chi si trincéra dietro ad una non risposta lasciando scendere un silenzio che sa di pietà per chi non sa capire;
vivere la sordità è camminare fieri di essere ciò che siamo, a testa alta tra la gente, perchè nessuno può farci sentire inferiori senza il nostro permesso.
Vivere la sordità è chiudere gli occhi e ballare su note e vibrazioni che non avresti sentito se non avessi cambiato la batteria, sentire la musica che ti entra dentro e seguire il ritmo di una vita che senti finalmente tua;
vivere la sordità è aprire gli occhi e trovare lo sguardo di persone che si sono fermate intorno a te mentre ballavi al tempo del cuore, scoprendo di non essere più invisibile;
vivere la sordità è far notare, sorridendo, a quel ragazzo carino che sta parlando all’orecchio sbagliato; vivere la sordità è scoprire che chi sente è, a volte, più sordo di noi;
vivere la sordità è riprendere le comunicazioni, tuffarsi nel Mondo di suoni e rumori, e sentire il canto di quel mare che, poco prima, ti aveva chiesto di viverlo in silenzio. Vivere la sordità è combattere, ogni giorno, contro ogni piccolo limite ed ogni grande ostacolo verso i quali quel "tutti", a cui cerchiamo di assomigliare, non immagina neanche si possa lottare;
vivere la sordità è essere felici per ogni piccola conquista ed ogni grande scoperta per le quali quel "tutti", con il quale cerchiamo di integrarci, non immagina neanche si possa gioire.
La vita è stata data anche a noi e solo noi sappiamo quanto ci costa viverla ma anche quanto follemente la desideriamo.
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo,
ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Non sarà Wikipedia a poter spiegare cosa significa essere sordi;
non saranno le guerre tra chi sceglie di sentire e chi sceglie di restare in silenzio a decretare la vittoria dei sordi;
non saranno le lotte per il riconoscimento di una qualche supremazia degli oralisti o dei segnanti a tutelare i diritti dei sordi;
non si costruisce niente sulle divisioni e non importa se si è figli di due Mondi apparentemente distanti; figli del silenzio o figli del rumore, il Mondo è là fuori ed aspetta solo d’essere vissuto!
Solo l'unione fa la forza, non l'appartenenza ad una categoria, non importa quale essa sia. Solo il rispetto per il diverso, inteso anche solo per il suo pensiero discordante rispetto al nostro, porta alla considerazione che ognuno di noi esige dall’altro.

=Silvia Scialandrone=

lunedì 27 aprile 2020

Credo


CREDO

Credo negli occhi di chi non vedo,
nelle orecchie di chi non sento,
nelle mani di chi non tocca,
nelle gambe di chi non muoverle può.
credo nelle gioie e nei dolori,
delle madri che ci crescono con tutto il loro amore,
anche quando sono immerse dei forti dolori.
Credo nel loro calore
che, in braccio, sempre ci porta,
anche quando, ci son forti malori,
in questo modo, ricco di dissapori,
ma, esperienzee sofferenze umane,
accomunate, da un sentimeno
vano:
quello del cuore,
incapce, di ritrovare
l’infinita’, di amore,
presenti,
nelle notti lucenti,
in cui fischian i venti.
e, per questo, rimanere agganciati all'ancora
del passato,
ci permette di ricostruire, quello che
di logorato, è stato.
Continuando,
a credere nella forza
della medicina futura,
capace, di levar,
ogni bruciante tortura.
Quella luminare medicina,
proveniente, da man divina.
In, quella man divina, crederò,
e, migliore sarò.
Credo nei fiori,
capaci, di illuminare,
gli animi fuori
pmsto,
incapaci di trovar un posto,
in questo mondo, sordo.
Credo nei loro profumi,
credo nei loro odori,
credo, nell divina anima,
che, gli tinge
di novelli e, arzilli, colori.
Credo speranziosa
alla ricerca misteriosa
di innovti sogni,
capaci, di gonfiare,
ad ogni possibile
ascoltare,
i nostri orgogli.
Credo in me e
in chi sento vivacemente respirare,
l’aria su cui volare
anche quando, non sai dove andare. 
credo assai in me,
cosi intensamente,
da poter realizzare nuove meraviglie,
capaci, di poter unire,
le nostre misere famiglie.

sabato 25 aprile 2020

Volo lontano


VOLO LONTANO

Volo lontano,
in questo tempo strano,
in cui tutto appare invano,
tanto da apparire privo d'animo umano
in questo misterioso pianeta estraneo.

volo lontano,
allontanandomi pian piano,
alla ricerca di qualche povero indiano,
a cui poter dare una piccoletta mano.

Volo lontano,
tenendogli antichi ricordi per mano,
per non dimenticare quel
che con calma mano esplorammo.

Volo lontano,
sfugendo al dolore invano
che la febbrile vita
non ha voluto di lasciarla ritta.

venerdì 24 aprile 2020

Darsi la possibilità

Sono qui, sono qui perché voglio darmi una possibilità per cambiare me stess, la mi vita e quealla di chi mi ama. 

Oggi, dopo alcune giornate in cui la tristezza mi divorava, ho deciso di farmi una doccia. Ho deciso di dedicarmi a me stessa,. Ho deciso di pettinarmi i capelli, accarezzandoli come chi mi ama, fa con me. Ho deciso che, invece che farmi del male, potevo, almeno per una volta, farmi un po’ di coccole, volermi bene. Qualcosa che da sempre, non riesco a fare, non riesco a desiderare, non riesco a volere fino in fondo. 

Ho deciso, almeno per questa volta, di provarci, di provarci a fare un passo, un altro passo, perché, nonostante il male, che in questi giorni mi sto facendo, voglio provare a cambiare le cose. Voglio provare a volermi bella, un po’ come lo fanno gli altri, con me. Mille sono le critiche ricevute in questi giorni: quelle fatte a me stessa, quelle fatte dagli altri, quelle che faccio a chi mi vuole bene. Mille sono i momenti in cui vorrei mollare tutto, in cui penso che non serve a niente reagire, in cui mi dico di “non meritarmi niente”. Però, poi mi ricordo di tutto l’amore mi donate ed è lì che mi dico: “Cazzo sì che te lo meriti. Ti meriti tutto il bene che le persone ti donano giorno dopo giorno.“ E allora, sì che decido, almeno per oggi, di dare una svolta alla mia giornata: Coccolandomi, accarezzandomi quasi, amandomi almeno un po’ di più. Provando a dimi una parola in più, una parola in più che mi può incoraggiare, che può incoraggiare chi ci sta accanto. Prendendo coscienza, di quanto faccio, per cambiare le cose, per cambiare me stessa, per rendere migliore la mia vita, la nostra vita. Donando infinitamente tutto l’amore che possiedo. Per questo vi prego, non mollare, non molliamo, vi prego, stiamoci accanto sempre, anche nei momenti più complicati, in cui, la sofferenza, è tanta, la paura anche, ma, non smetto e non ho mai smesso, di mollare, di sperare. 

Per queste ragioni e non solo, vi sprono ad andare Avanti, con coraggio, sempre, dicendovi a voi stesse: ÄIo mi amo, Io mi amo, io amo con tutta me stessa”. Non dimentichiamocelo mai, vi prego, ricordatelo anche in giornate come queste. Ricordatevi di tutto quello che siamo, di tutto quello che ci portiamo dentro, di tutto quello che l “malattia” ci ha permesso di fare. Ricordatevi dei vostri occhi, di quante lacrime escono da quuelle pupille. Ricordaatevi delle vosqe labbra, delle vostre mani, di tutto quello che ci appartiene, anche quando, non riusciremo a vedere tutto questo. Ricordatevi dei nostri sorrisi, di quanto sia faticoso farli emmergere a volte, ma poi quando ci riusciamo è meravigliosamente bello, riuscendoci, anche quando, piangiamo, anche quando, le cose si fanno complicate. Per tutte queste ragioni e non solo, non possiamo smettere di amarci, non posso smettere di amarmi, non posso smettere di provarci, perché, la soddisfazione più grance, che ci sei riuscito, ~ dirsi: “Oggi sì, che lo fatto quel passo, anche soltanto uno, per poter stare meglio”. E, non potete immaginare, cosa si sente nel cuore: si sente una gioia che da forza, che ci dacoragjio a provarci. Provare a cambiare, anche solo un pochino, quello chi ci portiamo dentro: l’inferno dolore che ci impedisce di vivere fino in fondo, la preziosità, presente in ogni nostra esistenza.

 

mercoledì 22 aprile 2020

Caos continuo

Ci sono cose che non capisci, capitano quando meno te l'aspetti.

Capitano e tu non sai cosa fare, se non assecondare ogni cosa che ti succede.

Ed è cosi che in questi mesi la mia vita ne è stata segnata. Segnata da momenti complicati, contorti, distorti per la nostra mente, ma anche belli, intensi e vivi di qualsiasi emozione che si possa immaginare. è forse cosi è la vita: un tumulto di emozioni che ti fanno vivere tutto con un'intensità senza limiti. Un'intensità che può avere risvolti più o meno negativi o positivi, ma siccuramente, meritevoli di essere vissuti. 

Lo so, è un grand casino quanto scritto, ma questa è la vita: un casino in cui devi essere tu a cogliere l'ago nella matassa costruendo quel filo d'arianna che ti può aiutare a creare la strada più vicina a quella che sei veramente. ma, ammetto, costruirlo quel filo d'ârianna, non è semplice, sopratutto, quando nella tua vita stanno succedendo troppe cose insieme e, tu, per come sei fatto, hai tanta confusione dentro. Una cunfusione dificile da chiarire, ma che provi giorno dopo giorno a riordinare. 

Ecco, questa è stata la mia vita in quest'ultimo anno: un caos continuo, in cui non sono mai mancati i colpi di scena e, in cui, decidi continuamente di fare pulizia dentro di te, ma più provi a svuotarti di ciò che ti fa male, più ciò che ti distrugge si impossessa di te, dei tuoi pensieri, in altre parole, della tua vita.

Riflessioni

Ciao amici, è una vita che non scrivo su questi schermi, ma oggi mi andava di farlo, per raccontare un po' di me, di quello che sto vivendo e sopratutto, dirvi come sto.
Difficile sintetizzare la mia vita di questi ultimi mesi, perchè sono sucesse tante, tante cose. In primo luogo sto proseguendo il mio percorso universitario effettuando l'ultimo tirocineo presso un'associazione provinciale per i Club Alcologici Territoriali, sto preparando gli ultimi esami, quelli che mi porteranno alla conclusione di questo percorso di laurea, quello in servizi sociali.

Sto inoltreportando avanti le mie attività collaterali, che svolgo nel tempo libero, come Musica e Arrampicata Sportiva, la mia passione principale; sto portando avamti l'attività per la Lega del Filo d'Oro, che mi impegna da quasi 2 anni nel Commitato delle persone sordocieche, aiutandomi in tal modo a consolidare le mie compentenze per un futuro professionale nell'ambito delle professioni sociali e, in fine, sto portando avanti un percorso di cambiamento personale non da poco: da ormai un anno sono supportata psicologicamente dal Centro Diabetologico di Trento. Un percorso che siccuramente non è facile, perchè pieno di ostacoli e dificoltà, oltre che di soddisfazioni e di cambiamenti. Eh, c'è ne sono stati di cambiamenti in quest'ultimo anno di percorso: fra questi cambiamenti posso menzionare la capacità di chiedere aiuto, nei momenti di reale necessità e, sopratutto, di mettermi in gioco totalmente, valorizzando quelle che sono le mierisorse in quanto persona che ha conosciuto la sofferenza umana in maniera profona e viva.

Cambiamenti, che come detto, mi hanno portato, ad agosto scorso, a chiedere aiuto per il mio disturbo/problema alimentare.

Da tempo infatti, sento di avere un rapporto conflittuale con il cibo, che in alcuni momenti della mia vita, compreso questo momento, molto dolore, sofferenza e sopratutto tanta, tanta sfiducia nelle mie capacità oltre che possibilità di uscire da questa sitkuazione. Purtroppo, da quando si chiede aiuto, a quando lo si riceve, ne passa di acqua sotto i ponti, ma spero checol tempo possariuscire a trovare un equilibrio anche per questa problematica cheda diversi anni mi sta psicologicamente distrugendo, anche quando, le cose nella mia vita vanno al meglio.Ammetto chenon è facile, sopratutto quando si è stanchie quando anche il tuo corpo non ti supporta, ma non è possibile fare altro che andare avanti, cercando il coraggio per resistere e trasformare tutto ciò checi fa stare male.In quest'anno, tante sono statele cose che ho fatto, gli interventi pubblici effettuati, le attività che mi hanno coinvolto, ma anche tantesono state le emozioni che hanno percorso la mia vita. Ci sono stati momenti positivi, in cui le cose sembravano cambiare e andare bene, alternati da altri ricchi di difficoltà e tanta tanta sofferenza.

Una sofferenza che ti resta adosso anche nei momenti migliori, anche quando le cose ti sembrano andare bene. Eh, mentre cerchi di andare avanti, affrontando la quotidianità, cerchi di trovare la forza, non solo per andare avanti, ma anche per riuscire a sorridere nonostante la fatica sia immane e la stanchezna avanza velocemente e, tutto ciò, riesco a portarlo avanti grazie all'amore di tante persone come il mio ragazzo, la mia famiglia e i miei amici più stretti che sanno starmi accanto anche nei momenti più intensi, in cui il Dca emerge fortemente e, l'umore, diminuisce velocemente; anche quando tutto mi appare più difficile e impossibile da realiozzare, anche quando mi sembra di non potercela fare. Ed è grazie a queste persone che devo continuare a lottare, anche quando non penso di potercela fare, anche quando penso che è meglio lasciar stare, anche quando penso che non è più possiibileavvanzare. Per tutto questo vi devo ringraziare, perchè sapete sempre ascoltare quello che dentro mi fa male..

forte come la morte è l'amore: in memoria di uno zio speciale!

sempre durante il mio matrimonio ho scritto questa lettera, dove parlavo con mio zio. Anche questo testo è stato emozionante, vivo di ricord...