domenica 12 aprile 2020

Forza non mollare, c'è la dobbiamo fare!!!

Quando si incomincia una strada, un percorso di crescita personale, nonche’ di cambiamento della propria vita, spesso, ti sembra di guardare quanto ti manca per aver raggiuto la meta; ma quando, ti trovi, all’interno del mondo dei disturbi alimentari, e’ fondamentale tenere conto dei piccolli passi che si fanne e si stanno facendo per poterla raggiungere quella meta. A proposito, nel mio caso, non mangiare di fretta, per placare l’emotivita’, assaporando il cibo, e’ un piccolo passo per cambiare le cose, per percepire che tutto sta gia’ cambiando, ancora prima, che noi, c’e’ ne rendiamo veramente conto. Ovviamente, quando si soffre cosi’ tanto, questi passi, non si riescono a vedere, a notare, a definire con chiarezza, anzi, di solito, ti sembra di non riuscire a vedere nulla di quanto hai effettuato. Insomca, si fa tanta, tanta fatica a notare i progressi che sono stati effettuati fino a quel punto. Questo perche’ ci si focalizza prevalentemente sul sintomo e, non sui passi fino ad’ora effetuati. In altre parole, e’ fondamentale tenere conto, che siamo “molto di piu’” del nostro problema e, qunindi, non dobbiamo dimenticarci mai chi eravamo un tempo e chi siamo ora, ma soppratutto, cosa vogliamo fare della nost+a vita. Percio’ non dimenticare mai che sei tanto, tantissimo, sei un infinito. Ricordatelo sempre, anche quando, il dolore, ti schiccia ti soffoca, ti distrugge dentro. Un dolore, che va oltre la ristrizione alimentare, o l’eccesso di cibo. Un dolore che, in altre parole, supera il sintomo stesso. Un dolore, che sempe piu’, ci uccide e ci toglie tutte le forze, che avevamo per cambiare le cose. Un dolore, che ti rende ancora meno volenteroso, meno paziente, di trovare la forza di uscirne veramente. Un dolore, che, se non preso in tempo, inizia a divorarti dentro e, a distruggerti, sempe piu’ dentro, giorno dopo giorno. Un dolore, che col tempo, incomincia a prendersi tutto: di te, della tua vita e delle tue emozioni. Un dolore, che col tempo, incomincia a prendersi tutto: di te, della tua vita e delle tue emozioni. Un dolore, che col tempo, incomincia a prendersi tutto: di te, della tua vita e delle tue emozioni. Un dolore, che sempre piu’, diventa assordante, per te che lo vivi, ma soppratutto, per chi ci sta accanto quotidianamente. Un dolore, che in qualche modo, plasma la nostra personalita’, trasforma la nostra identita,’ quasi, da imparare a identificarti con la “malattia”. Ti identifichi cosi’ intensamente con lei, quasi, da non sapere piu’ chi sei veramente e, continui a pensare, di essere tu, cio’ che in realta’ e’ la “voce” del sintomo alimentare. Ti ci sei cosi’ dentro che pensi con la sua testa, vivi con le sue emozioni e, sopatutto, pensi che i comportament che ti fa mettere in atto, siano giusti e siano sani; quando, in realta’ non lo sono fino in fondo. C’e’ pero’ da sottolinearre, che fino a quando, non si da un nome al proprio disturbo, non lo si riconosce nemmeno e, quindi, chi ne soffre non e’ sempre consapevole del fatto di starsi sempre piu’ identificando con i sintomi del disturbo. E, mentre tutto questo succede, tu continui a vivere, anzi, a soppravivere, pensando che andrai avanti cosi’ per l’intera esistenza. Quando un giorno, ti dicono, che hai un problema, inseguito allo stordimento iniziale, che puo’ durare anche interi anni, inizi a renderti conto che stai soffrento, anche troppo forse e, quindi, e’ giusto farti aiutare. Ma si sa’ com’e’, quando si incomincia a percorrere quella strada: la paura, il troppo dolore e l’infinita’ di fatica, ti riportano sui tuoi passi, facendoti pensare che tanto c’e’ la farai da sola. E, piu’ ci provi, meno ti sembra di riuscirci, di potercela fare, ma poi, ti rendi conto, che e’ troppo tardi per farcela da soli, o comunque sia, che ora sara’ molto, molto piu’ difficile uscirne. pero’ non disperate, c’e’ la possiamo, anzi dobbiamo, fare, perche’, in fondo, meritiamo di vivere ed essere felici. Meritiamo di vivere fino in fondo, per poter continuare a essere noi stesse. In questo modo, potremmo ricevere e donare amore, sempre, anche quando, ti sembra di soffocare nel’abbissale dolore. Percio’, non smettiamo mai di crederci, anche quando, vorremmo mollare tutto. Perche’ e’ la speranza che ci da la forza di andare oltre: oltre le nostre paure, oltre la sofferenza, oltre il dolore, oltre la mancanza di fiducia e, perche’ no, oltre i sintomi della “malattia”. Per tutte queste ragioni, vi prego, vi suplico: fatevi aiutare, faciamoci aiutare, perche’ questo puo’ essere l’unico modo per non sentirci morire dentro; ma piuttosto, sentirci sempre vive. E, anche nei momenti, in cui non ci sembrera’ di spiccare il volo, non dobbiamo mai mollare, dobbiamo sempre continuare ad andare avanti, con coraggio e determinazione. Perche’ e’ quel coraggio, e’ quella forza, che ci permetera’ di trasformare fino in fondo la vita nostra e di chi ci vuole stare accanto.

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