venerdì 17 aprile 2020

L’INCERTEZZA SPLENDENTE


La mia vita, un po’ come tutte quelle che soffrono di Disturbi alimentari, e’ sempre molto intensa. Ogni giorno, si vive nell’incertezza, non sai mai come andra’ qulla giornata. 

Potrebbe iniziare nel migliore dei modi, per poi, prendere una piega diversa durante la giornata. Questo disequilibrio, dipende da cio’ che viviamo e dall’impatto che le nostre emozioni hanno sulla nostra &ta. Per questo, si dice, che abbiamo imparato a “vivere sul filo del rasoio”. 

Cio’ che e’ peggio e’ che, quando stiamo troppo male, rischiamo di condurci anche chi ci sta accanto e,  non per una ragione specifica. Spesso pensiamo che quello e’ l’unico modo che conosciamo di “guardare” la realta’ in cui ci ritroviamo, dimenticandoci, del fatto che “ quella e’ “la verita’” distorta della “malattia”.

Percio’ in questi casi, e’ fondamentale, che ci sta accanto ci dia un “principio di realta”’”. Cio significa, che bisogna aiutarci, a “guardare”, cio che ci accade con “razionalita’ e non con i pensieri dati dal disturbo. 

Essere razionali, non significa essere duri, poco empatici e giudicanti nei confronti di chi sta male, significa “guardare” cio’ che ci accade con “occhi diversi”. Occhi capaci di “gurdare” tutte le sfumature che ci sono fra bianco e nero. Le due estremita’ che, chiunque soffre di queste patologie, e capace di percepire sempre. E’ così abile che impara a trasferire questa prospettiva di vedere le cose in ogni aspetto della sua vita. Cio’ significa che anche all’interno dei sintomi alimentari deve presentarsi il dualismo “tutto o niente”. Questo impedisce al “sintomo” di fermarsi una volta presentatosi. 

Cio’ che e’ peggio e’ successivamente, la persona, percepisce i cosiddetti sensi di colpa. Pure queste percezioni, vivono all’interno di quel dualismo di cui si parlava prima. Infatti chi gli vive, vede tutto “nero”. Tale negativita’ viene trasferita soprattutto su se stessi, ferendosi ancora di piu’.

solitamente in quei casi si pensa di essere “sbagliati” di fare “schifo” e soprattutto di non “meritare di vivere”. pensieri angoscianti, capaci di soccombere anche l’animo piu’ forte. 

Per questo motivo l’aiuto di una persona esperta, esterna dal contesto in cui si vive e’ fondamentale per aiutarci a notare quanto di “buono” e positivo c’e’ nelle nostre vite. Talmente difficile da percepire per via della sofferenza che ci appartiene; ma se supportati adeguatamente, impariamo a intravvedere la “belezza” presente nelle nostre vite. una “belezza” imprignata di dolore, fatica, sofferenza, che pero’ ci permette di essere le splendide creature che siamo diventate.

Per questo motivo, se abbiamo la fortuna di incontrare persone, capaci di dedicarci un po’ di attenzione,, non solo e’ possibile cambiare la nostra vita, ma sara’ possibile percepirne la luce che e’ presente dentro ai nostri cuori.   

     


  

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