mercoledì 13 maggio 2020

Soggiorni Estivi della Lega del Filo d'Oro

Ricondivido con voi una mia riflessione del 1 agosto 2019

Da alcuni giorni sono tornata dai Soggiorni Estivi della Lega del Filo d'Oro, ma nonostante abbia passato momenti splendidi, non riesco a esprimere ancora nulla in merito a quanto vissuto in quei giorni. Forse perchè sono cosi intensi che ci vuole tempo per metabolizzarli, forse perchè sono cosi tante le cose da fare e le persone incontrate che non sai bene nemmeno tu il valore che puoi dare a tutto ciò. Un valore che foorse non si può misurare perchè ciò che ci portiamo dentro è impossibile da valutare e calcolare. È cosi intenso, infinitamente bello, che ci vorrebbero parole per spiegarlo. Eh, mentre sei li che ci pensi, che rifletti su tutto ciò che ti sei portato a casa che ti rendi conto del fatto che ci sono cose che capitano, nemmeno tu sai perché, ma sai che capitano. Capitano perché vogliono insegnarti qualcosa, qualcosa che nemmeno tu sai bene cosa sia. Ti vuole insegnare a vivere, a non smettere di sperare, guardare oltre, oltre le proprie paure, oltre le proprie insicurezze, oltre noi stessi. E così è stato questo soggiorno, quello del 2019, un soggiorno pieno di emotività, pieno di voglia di cambiare, un soggiorno in cui tante cose erano diverse. Un soggiorno in cui ho ripreso a vivere, a respirare, a far battere quel cuore che tante volte ha smesso di vivere, anzi si ritrovava a sopravvivere. Quel cuore che tante volte, non sapeva bene dove andre, in che direzione portare avanti il suo corso. Ma questa volta, ancora una volta, quando meno me lo aspettavo, ho ricominciato a sperare, ad amare. Ho ricominciato a vedere le cose da una prospettiva diversa. Non so perché, ma a volte ai soggiorni succedono cose che nemmeno noi possiamo immaginare. Non è un caso, che, quando sono tornata a casa, e sono andata a scalare, io mi sia sentit più rilassata, più sicura di me, meno spaventata dal dovermi lasciare andare. Insomma, mi sono resa conto di quanto, a volte, le cose non le puoi decidere, capitano soltanto, quando meno tu te lo aspetti. Capitano perché vogliono farti vedere le cose da una prospettiva diversa. Quest’anno probabilmente è stato così, non so se sia una questione di amore, o di voglia di cambiare, non so se era una questione di voglia di smettere di stare male. Quello che so è che, da ora in poi, voglio provarci, provare a smettere di farmi così tanto male e a smettere di vedermi negativamente e a non giudicarmi così tanto. Provare almeno ogni tanto a ricominciare da quella che sono, da quella che voglio veramente esere, ricominciare per andare avanti, per superare ogni timore. Questo penso sia tutto quello che ho vissuto in una settimana difficile da definire, ma forse è giusto che non si possa definire, ma forse è giusto che le cose vadano come devono andare, lasciando al tempo l’ultima parola, la parola della speranza e della voglia di cambiare, lasciandoci alle spalle tutto ciò che ci ha procurato male interiore.lasciando da parte tutto ciò che ci può rovinare. Eh, quanto è stato quel che m'ha rovinato in quest'anno? Tanto, troppo forse. Cosi tanto che a un certo punto me ne sono dovuta liberare, svuotare per poter lasciare lo spazio a ciò che mi può aiutare a non stare male. Per tutto ciò devo ringraziare amici, famigliari e volontari, perchè siete riusciti a starmi accanto nonostante tutto. Nonostante il dolore, il silenzio e la rabbia che in alcuni momenti predominava la mia vita. Grazie perchè siete riusciti ad aiutarmi a uscirne con forza, coraggio e innumerevole speranza. Grazie per esserci e per aver fatto tutto questo in questi mesi di estremo dolore.

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