lunedì 1 febbraio 2021

Consapevolezze perverse

mi sento morire dentro, o comunque sento che tutto mi soffoca sempre di più giorno per giorno. In verità, mi rendo conto che ho bisogno di tutto: anche di tutto questo marasma di emozioni, di stati d'animo e sensazioni. Sì, ho bisogno anche di vivere tutto questo per acquisire nuove consapevolezze, per sentire che, dentro di me, le cose cambiano e possono modificarsi quando meno c'è l'aspettiamo. vivere queste esperienze ti spegne - anche se inizialmente non te ne rendi conto. Per un po' ti senti come disattivo, bloccato, impedito nel tuo muoverti e nel provare emozioni come le provavi prima. Come se tutto intorno fosse attutito, ciò che è bello almeno, perché ciò cheti fa sentire male alla fine riesce a passare lo stesso da quella coltre di stanchezza, di nervoso forse, di fastidio. E' come distruggersi un po' alla volta e lasciare che quel mare ti scavi dentro di volta in volta, finché cominci a riconoscerlo e riconoscere la strada che fa dentro di te, riconoscere i punti in cui è già passato. E' incredibile, perché alla fine riesci a giustificare il modo in cui ti fa sentire, magari solamente perché ti ha dato qualcosa di temporaneo, anche se già sapevi che saresti caduto. Poi ti svegli il mattino dopo, e devi constatare di non stare benissimo. ieri eri attivo, ti sentivi magari instabile come la barra braille che ogni tanto visualizza rumore dovuto forse ad una alimentazione non stabile o sufficiente. Ma il PC aveva spazzato via tutto questo, riportandoci nel mondo delle cose che vanno come erano state pensate, più o meno. Ieri ti sentivi instabile, oggi apparentemente stabile ma adagiato in un'emozione densa, appiccicosa, che sulle prime ti tiene bloccato al suolo. Poi comincia a disfacersi, e puoi di nuovo iniziare a volare. E sei ancora instabile come prima. Forse è anche questo che prova chi vive un DCA ? Sì, forse è così la sensazione vaga e in continuo cambiamento, che percepisce chi soffre di un DCA. La verità è che non lo so, l'unica cosa cheso, è che fai fatica: fatica a uscirne, ma sopratutto fatica a decidere che la malattia non ti divori, soffochi, la tua vita. Questa è l'unica certezza che mi porto avanti da un po' di tempo a questa parte.

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