A volte basta poco. Basta poco per provare a cambiare le cose, anche dopo diverso tempo, anche quando pensi di non farcela, anche quando tutto ti sembra perduto. Sì, è proprio in queste circostanze, che dovresti provarcela, che dovresti metterti in gioco, che dovresti prendere la tua vita in pugno, per poterla trasformare, in qualcosa di diverso, in qualcosa di più grande, di unico. Sì, ci vuole coraggio, di un coraggio che si fa fatica a tirare fuori, perché si ha paura. Paura di sbagliare, di non trovare la strada giusta, paura di dover ricominciare, di dover ricominciare da capo, per combattere ancora più strenuamente, una battaglia che non si conosce fino in fondo. Sì, a volte si ha paura, di portare avanti quel percorso di cambiamento, lo tesso che ci tiene in ostaggio con la malattia.
A volte basta poco, così poco per cambiare le cose, per stare meglio con se stessi. Sì, a volte basta poco, per provare a portare avanti quel processo di cambiamento, che da tanti, troppi anni si intende intraprendere.
A volte basta poco, per provare a intraprendere quel percorso di guarigione, che dà tanto, troppo si vorrebbe portare avanti. Sì, è proprio per via quel processo di cambiamento, che bisogna continuare a combattere, a lottare, senza mai arrendersi, senza mai mollare, perché se siamo arrivati a dove siamo oggi, è solo e soltanto grazie a noi stessi e a chi ci ha aiutato a portare fino in fondo quel percorso. Quello stesso percorso che abbiamo faticato a realizzare, arrivando improvvisamente a sentirci disarmati interiormente. Sì, quella sofferenza, quel dolore, ti danno la netta sensazione che basta poco per comprendere ciò che, per troppo tempo, abbiamo faticato a capire: basta poco per provare a cambiare le cose, per trasformare quel dolore, quella sofferenza, in qualcosa di grande, rendendolo meravigliosamente unica. Ma guarire non è facile, soprattutto quando tutto ti sembra infinitamente insignificante. Guarire è qualcosa di meravigliosamente grande, che richiede pazienza, devozione e tanto, tanto, dolore. sì, il contatto con quella sofferenza, con quel dolore infinito, è colui che renderà la tua esistenza. Ed è con questa consapevolezza, che ti rendi conto che, a volte basta davvero poco: basta un sorriso, una carezza, un gesto di tenerezza, una persona che ti sa capire per riuscire a disarmarsi dalla stessa fatica di vivere. Infin dei conti, guarire è assumersi la responsabilità della propria sofferenza, provando piano piano, a trasformarla in qualcosa di positivo. In altre parole, in una risorsa per noi stessi e percoloro che ci stanno vicino. Guarire, in definitiva, è la consapevolezza che tutto è dentro di te, che la chiave per salvarti dal tuo stesso mostro, è dentro di noi e che l'unica chiave è nel nostro cuore. Se ammalarsi non è certamente una scelta, guarire è una scelta che continuiamo a fare con noi stessi: una scelta dalla quale non possiamo sottrarci. Perché, in fondo, guarire, significa curarsi e curarsi significa “prendersi cura” delle ferite che il dolore ci ha inficato nel nostro cuore. Per questa ragione, dobbiamo con tutte le forze provarci: provare a fare quel percorso passo dopo passo. Naturalmente, non dobbiamo farlo da soli, ma dobbiamo provare in tutti i modi a gridare con tutte le nostre forze che abbiamo bisogno d’aiut, che abbiamo bisogno di prenderci cura di noi stessi oltre che di quello che siamo e siamo stati. Guarire, significa in un certo senso, evitare di ignorare quel grido sordo, che da troppo tempo il nostro corpo e la nostra mente continuano a gridare. In definitiva, guarire, significa non ignorarlo quel grido, ma piuttosto darli una possibilità: la possibilità di uscire da una gabbia, che da tanto, troppo tempo, ci tiene imprigionati. Ci tiene imprigionati nella peggior gabbia che abbiamo conosciuto, il nostro stesso dolore, il nostro stesso male, colui che ci ha distrutto giorno dopo giorno, impedendoci in un certo senso di poter toccare con mano ogni momento, ogni attimo, ogni momento prezioso che la vita ci dona. In definitiva, quel male ci ha impedito, nel bene e nel male, di vivere nel modo giusto ogni emozione che la nostra vita ci potesse offrire. Perciò, guarire, in fondo, significa poter sentire quelle emozioni, dandogli il peso che anno, senza dunque, farsi divorare da quest’ultime. Senza, in qualche modo, darsi la possibilità di vivere fino in fondo ogni attimo, ogni istante della nostra esistenza. Sì, guarire, significa darsela quella possibilità, senza farsi inghiottire dallo stesso peso delle emozioni. In altre termini, farsi divorare dal peso del dolore che da tanto, troppo tempo, ci si porta dentro.
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