IL RAGAZZO DI GIONA: IN UNA GIORNATA DI SILENZIOSA LOTTA
Ciao a tutti. Sono io, il ragazzo di Giona.
Sono qui a raccontarvi come la vita ci sappia sorprendere, come l’amore ci sappia sorprendere: come Giona stessa sappia farlo.
Sono qui a vivere forte, senza tregua, in un condominio di una città che non conosco, o almeno, non come vorrei veramente. Sono qui ad ascoltare i silenzi e a scrivere un documento in Microsoft Word: qualcosa che per chi mi conosce bene sembrerebbe quasi impossibile.
Non fosse che… beh: sono qui, a farlo, proprio in questo momento. Un momento piuttosto strano, in cui la comunicazione è cessata d’esistere, dove non esiste più alcuna possibilità di dialogare, quasi come se quelle stesse parole fossero diventate muri. Muri capaci di creare uno sbarramento tra lei e le persone che le stanno attorno. E quando questo accade, non hai più la possibilità di parlarci, di dialogarci. Non hai nessuna strategia capace di farti andare oltre quella barriera: la coltre barriera che cinge il suo cuore. Un cuore grande, prezioso, forte e fragile allo stesso tempo. Un cuore che ricorda tutto: cicatrici del passato, nostalgie perverse e gioie del miserabile presente e del speranzoso futuro.
Ho conosciuto Giona cinque anni fa, o qualcosa del genere: devo dire che la mia memoria non è molto buone e con Giona il concetto stesso di tempo perde consistenza. Con lei è tutto quanto forte e il cuore si trova a correre a rotta di collo per la strada della vita quando sei accanto a lei.
Potrei usare tante parole per parlare di lei e ne ho usate fin troppe forse: ma la prova più grande che ho di quanto sia, è il fatto stesso di essere dove mi trovo.
Sì, si dice spesso che l’amore sia tante cose e con Giona le sto vivendo tutte: coraggio, lealtà, pazienza e anche sofferenza. Sì, sto vivendo tantissimi sentimenti tutti differenti, forti e vividi come il suo cuore. Sentimenti che sono trame di quell’unico grande regalo del cielo che è l’amore, che è lei per me. Un regalo grande grande parte della stessa vita.
Da qualche tempo mi sono trasferito a Rovereto, dove sto provando a trovare un po’ di indipendenza, di pace. Le due cose sono connesse per me: infatti anche per questo forse ho rimandato più di quanto avrei dovuto, per così dire, questo momento. Un momento grande unico, in un certo senso. Al contempo, difficile e doloroso. Un po’ come tutti i grandi percorsi della vita.
Ho il mio bagaglio di difficoltà e sembra che la vita mi stia invitando ad esporle, a tirarle fuori una dopo l’altra, col coraggio di chi non ha una soluzione a portata di mano, davanti alla persona che ama, alla quale vorrebbe a volte far vedere solamente il meglio di sé. Anche se non è possibile. Non è giusto forse, perché la vita, infondo, è fatta di tutto: felicità difficoltà, coraggio e paura, gioia e sofferenza. E non potrebbe essere altrimenti.
Sarà per questo che il cielo forse, la vita, cerca di non farci perdere occasione per dimostrarci quanto siamo fragili: spingerci a farlo verso gli altri, soprattutto chi amiamo. Perché sia poi possibile trovare il coraggio vero in un abbraccio: quello di chi sa guardarti dentro conoscendo bene i tuoi limiti. Quegli stessi limiti con cui lei, con la sua stessa semplicità e dolcezza disarmante, ti costringe a fare i conti, ti costringe a confrontarti. E quanto dolore, quanta sofferenza, quanta paura ho sentito in quei momenti? Tanta, troppa forse. La stessa che però mi ha insegnato ad essere un uomo, che mi ha insegnato, a fare i patti, a tu per tu, con me stesso, con la parte più fragile di me. Lei è stata la ragazza, la Donna, che mi ha fatto capire che la vita, a volte, ci costringe dolorosamente, a dover effettuare scelte, prendere decisioni, con cui non avresti mai voluto avere a che fare.
Giona sì è una donna dal cuore grande, con le idee chiare e con tanti sogni nel cassetto che giorno per giorno sogna di realizzare. È una donna perspicace, da una determinazione fuori dal comune: quando si mette in testa una cosa, la vuole realizzare a tutti i costi, anche quando provi a farle capire che facendo di testa sua non otterà il suo obbiettivo, anche quando, in qualche modo, provi a contraddirla non c’è verso di farle cambiare idea. Ed è forse anche per questo che la amo per come è: perché sa sempre mettere il cuore al centro di ogni cosa, ogni insignificante cosa.
Sono il ragazzo di Giona, ma contrariamente a quanto accade in certi film, o certi libri, non sono. Sempre e solo artefice della sua felicità. Spesso ci siamo scambiati dolore, spesso ha piovuto dai suoi occhi: lacrime d’amore, di rabbia, di pazienza, di stanchezza. Eppure, siamo qui, gomito a gomito con la vita, con le sue sfide che ogni giorno ci forgiano e ci spingono a cercare di conoscerci, di comprenderci, di capirci sempre di più.
Con Giona sto imparando che l’amore è qualcosa da vivere e costruire giorno dopo giorno, Insieme: non è mai qualcosa che si può considerare raggiunto, conquistato, è qualcosa per cui si lotta giorno per giorno, per conoscere, per comprendere almeno un pochino, anche se alla fine non resta che vivere: vivere fino infondo. Non resta che affidarsi a quel mare di sentimenti, a quell’infinità di emozioni che travolge il cuore e la mente,lasciandoci spaesati quasi, giorno dopo giorno, stupendoci di quanto sia meravigliosa, la vita, questa vita.
Enrico Mioso
❤️
RispondiElimina