giovedì 1 aprile 2021
Il dolore che cambia e si fa atraversare dalle vicessitudini della vita!
Sono seduta in riva al lago, mentre il sole mi riscalda il viso, la pelle, i capelli. mentre il sole ti scalda tutto.mentre il sole ti scalda il cuore, ti scalda, a poco a poco, dentro.
E mentre lui mi scalda, il vento mi accarezza la pelle, depositandosi, piano piano, nei miei occhi, nelle mie mani, nelle mie gambe, in tutto il mio corpo. Sì, proprio quel corpo, che per troppo tempo è stato disprezzato, ora si sente libero. Libero di volare in cielo. libero di spiccare, di spiccare il volo. Libero di trasformare la propria sofferenza in una grandissima risorsa: in vita.
Sì, è proprio quel vento, che mi accarezza dentro, che mi fa sentire quanto siamo vivi. Anche in giornate come queste: giornate in cui ti sembra di perderti dentro te stesso, di perderti nell’infinita matassa, che è la vita. Giornate difficili, faticose, in cui l’incertezza si fa sentire sulla superficie, sulla superficie del cuore. Insomma giornate in cui la sofferenza si fa sentire e non manca. Giornate in cui ti sembra di dover riconquistare la fiducia verso se stessi e verso chi ti sta vicino. Di chi penseresti di fidarti ciecamente da sempre.
Sì, ci vuole tanto coraggio, per affrontare momenti come questi, per trovare la giusta fiducia in noi e nelle persone che ci stanno accanto, per cambiare ciò che ci portiamo dentro ciò che ci appartiene, per cambiare le cose e per non farsi soccombere dalla rabbia. Per non farsi fermare dalla paura che certe azioni, certi comportamenti, ti fanno sentire.
Sì e mentre sono qua seduta, in riva al lago, sento il vento che mi porta via, che mi scompiglia i capelli, e che mi ricorda che siamo vivi. Mi ricorda che vale la pena provarci. Provarci ancora una volta, anche quando sembra tutto complicato, impossibile. In un certo senso, mi trasmette leggerezza, anche in tempi in cui di leggero non sembra esserci niente.
Sì, questo vento che ci trasporta, che ti trascina, in un certo senso, ti ricorda che è meglio lasciar andare, che è meglio andare oltre. Oltre a tutto ciò che ci portiamo dentro. In un certo senso, è come sentire, che in fondo al tunnel, la luce c’è sempre. Ed è nei momenti come questi, che capisci che, in fondo, è meglio vivere. Farsi vivere. Farsi attraversare dalle situazioni che si incontrano. In un certo senso sento che il futuro sarà incombente, ma so anche che sarà bello, vivo, diverso. Di una diversità che mi assaporo al pensiero di continuare a sentire, percepire, vivere.
E la percepisci quella vita, mentre ti soffermi ad ascoltare queste onde, quelle del lago, e ti sembra di percepirla la forza: Quella forza che ci permette e, ci permetterà, di trasformare ciò che ci portiamo dentro, ciò che da sempre ci ha fatto male. Lo sento, lo percepisco, anche se non so bene come. In un certo senso, queste onde, si trascinano dietro tutto ciò che siamo stati, e tutto ciò che saremo. Non lo so è una sensazione strana. Ma mi dà forza, mi dà coraggio. Di un coraggio che non si sa spiegare. Ma che si sente, si percepisce, si vive.
E mentre sono qui che scrivo, che penso, mi faccio attraversare dal vento, dalle onde, da tutto ciò che mi accade attorno. Ed è proprio in questi momenti, momenti così leggeri, positivi, che mi rendo conto di quanto siamo fortunati e di quanto è bella la vita. Che mi rendo conto di quanto c’è voluto per acquisire questa consapevolezza. C’è voluto tanto per acquisire una consapevolezza così grande: la consapevolezza che alla fine le cose più importanti sono quelle più piccole, quelle più semplici in un certo senso.
C'è voluto tanto dolore: perchè abbiamo dovuto imparare a guardare il dolore in modo diverso. A lasciarci attraversare da ogni consapevolezza, ogni brivido: avendo il coraggio di farlo nostro, di lasciarlo essere parte di noi, in un continuo percorso di accettazione. Accettazione delle nostre imperfezioni, del nostro essere diversi dagli altri e da come noi stessi ci saremmo voluti. E poi, trasformarei l dolore trasformando noi stessi, fino quasi a confonderci con il mare di emozioni, con il dolore stesso. Per poi guardarci diventare qualcosa di diverso da ciò che eravamo fino a poco prima. Qualcosa che avremo dovuto imparare ancora una volta a conoscere giorno dopo giorno. Perchè questo percorso non finisce mai di stupirci, di cambiarci. Non finisce mai, perchè non finiscono mai le domande a cui dare risposta.
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