Questo, è un pezzo scritto da Francesca Savo rally, una persona che ha sofferto, e ancora oggi vive attraverso la sua professione questo mondo: quello dei disturbi del comportamento alimentare.questa è una sintesi molto chiara, una sintesi che riassume quello che spesso si vive… Quello che spesso familiari e persone si trovano ad affrontare giorno dopo giorno… Finendo per morire, proprio aspettando… perciò, quando vedete che le persone chiedono aiuto… Accoglietelo.accoglietelo perché a volte potrebbe essere troppo tardi… Quando vuoi vieni accorgerete.
”Io non sono la mia malattia.
Non lo sono, ma non so più cosa sono.
Non ho scelto di ammalarmi, non mi sono svegliata una mattina con la convinzione che sarei diventata una modella: in me ho visto orrore, dolore, schifo, paura, voglia di sparire.
All'inizio volevo solo provare a piacermi, poi tutto è franato e sono stata inghiottita dall'ossessione, che mi urlava nelle orecchie che non ero mai abbastanza brava, bella, intelligente.
Non ero niente
Ero solo un desiderio costante di cibo o negazione dello stesso.
Ora ho guardato dentro di me e sento che non posso più andare avanti così, sento che potrei crollare e ho paura.
Se tendo una mano, se chiedo aiuto, ascoltami ti prego, perché potrei non avere più la forza di riuscire a domandarlo. Se sei mia madre o mio padre, o una persona a me molto vicina, chiedi aiuto anche tu, per non cadere nel gioco perverso della malattia.
Se sei un medico non banalizzare il mio problema.
Se sei uno psicologo informati e aggiornati sui disordini alimentari.
Perché chiedere aiuto mi è costata fatica, e ora ho il diritto di affidarmi e di fidarmi”.
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