Ascoltatelo quel dolore, perché a volte può essere troppo tardi!

Posso farvi una domanda sincera? Voi come fate a credere ancora nei medici? Come fate a credere ancora in tanta di quella gente, che per anni, a continuato ad insistere che tu cambiassi, che tu seguissi suoi consigli, quando dentro non te la sentivi? Come hai fatto a accettare di essere valutato per dei numeri? Come hai fatto a non sentirti un peso? A non sentirti un numero? Come hai fatto a combattere contro tutta quella gente che non credeva che tu avevi un problema: aveva sì un problema con il cibo e col corpo? Come hai fatto a combattere contro la gente che ti  diceva che avevi un falso problema? Come hai fatto ad andare oltre tutto questa merda? Come hai fatto a non soffrire? A non farti schiacciare da tutto quello che ti dicevano di fare o non fare? Come hai fatto a non sentirti giudicato per quello che sei ed eri: quando è se seguivi le loro indicazioni andavi bene, se invece non lo facevi ti sentivi sbagliato? Come avete fatto voi a non farmi così tanto male? Come avete fatto a credere ancora in tanta di quella gente? Come avete fatto a non perdere la fiducia, la speranza? Io non ce l’ho fatta: non ce la faccio più a crederci! Non ci credo più. Non credo più in certe persone, in certi farmaci, in certi terapie… io non riesco più a vivere… A vivere secondo delle richieste che non sento mio. Secondo qualcosa che non sento mi appartenga. Lo so, sembra folle tutto questo, ma credetemi a volte sono stata così tanto male che ho cercato di fare tutto da sola. Provare una diagnosi, cercare di comprendere se è quello giusto, e provare a risolvere quello che potevo. Per anni ho combattuto contro tutto questo, eppure  mi sentivo comunque lasciata da sola. Se non fosse stato per il mio ragazzo, se non fosse stato per i miei genitori, se non fosse stato per me stessa… non so se sarai ancora qui. Per favore operatori di servizi: credete nelle parole dei vostri pazienti, dei vostri clienti, delle persone che vi arrivano e vi portano dei problemi. Prendeteci davvero sul serio, perché a volte prima che  si riesce a comunicare il proprio dolore, ne passa di acqua sotto i ponti.  Ne posso davvero tanta, che a volte può essere troppo tardi per riuscire a farcela, per riuscire a salvarsi, A salvarsi dalle catene del dolore.a salvarsi dalla sofferenza che si ci porta dentro.ascoltatelo, consideratelo, prendetelo in carico quella sofferenza, quel dolore, quel disagio che per anni le persone si sono portate dietro.guardatelo in faccia, invece che fingere. Invece che lasciar perdere.perché a volte può essere davvero, e lo sottolineo ancora una volta a gran voce, troppo, troppo, troppo tardi. 

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