avere una o più disabilità a volte pesa: sopratutto se chi ti sta vicino, te lo fa pesare. non parlo dei miei famigliari, nenchè meno del mio ragazzo, piuttosto della società in cui siamo inseriti. spesso si pensa alla persona disabile come quella persona che non può sbagliare, che non può essere stronza o comunque che a quanto pare non possiede una sua morale, fatta anche da scelte non sempre acettate e comprese datutti. ma ciò che spesso mi ferisce di più, è che a quanto pare le persone con disabilità (sopratutto non vedenti, o con disabilità sensoriale) debbano sempre organizarsi, o comunque sembra che loro non lavorino, non abbiano un tempo libero e che per farsi aiutare devono stare dentro gli schemi imposti da chi vuole ofrire quell'aiuto. in certi casi è giusto, necessario organizzarsi, ma in certi casi non ne capisco la necessità: sopratutto quando quest'esigenza dipende dalla scarsità della propria attività comerciale. sì, di recente ci è capitato di sentirci dire che dobbiamo chiamare prima, che dobbiamo organizzarci prima per fare la spesa, come se non potessimo avere un briciolo di normalità, di spontanetà, di vita vissuta come tutti. e poi, scusatemi, ma tu che mi dici che hai bisogno di organizzarti, ingenere quando vai a fare la spesa, non ti capita di andarci all'improvisso, mentre sei in giro e stai facendo tutt'altro? non sarà forse un diritto anche delle persone con disabilità andare a fare la spesa come tutti, con naturalezza, spontanetà e a caso, come capita a tutti? forse no, perchè tu sei "disabile", non hai il diritto di fare la spesa come tutti. no, tu che hai una disabilità, forse non lavori, forse non fai un cazzo durante il giorno e poi il tempo per fare tutto non sarà forse poco come te che lavori in un supermercato?
questo discorso per dire che è vero non si ci può lamentare, ma a volte, ho l'impressione che chi non è al tuo posto, chi non ha mai provato a essere non vedente, non udente, forse non avrebbe il diritto di dirti qualcosa. dovrebbe secondo il mio parere vivere quella situazione, tenendosi sugli occhi una benda o dei tappi nelle orecchie per una settimana, senza mai togliersela. soloallora secondo il mio modesto parere avrà il diritto di parlare, di dire la propria e sopratutto di non giudicare le vite degli altri. e comunque anch'io persona con disabilità lavoro, studio, vivo e non ho tempo come tutti. quindi acetta che arrivi in ritardo, che arrivo all'ultimo, che non c'è la possa fare e sopratutto invece che dire dei "sì" per acontentarmi, dimmi dei "no" chiari. poi sarà responsabilità mia acettarli come rifiutarli e trovare delle soluzioni diverse, come per esempio venire in cassa e chiederti all'ultimo di cosa ho bisogno. d'altronde volevo facilitarti la vita, ma come al solito non sei stato/a capace di guardare il bichiere mezzo pieno: anzi, non hai fato che lamentarti subito per 3 cose ordinate prima al telefono. Per fortuna il mio ragazzo (coinvolto in questa vicenda) non ha detto nulla, perchè forse da parte mia un paio di ceffoni metaforici gli sarebbero arivati in faccia, perchè nessuno può permetersi di tratarci diversamente dagli altri, anche perchè c'è un mondo intero che non fa altro che ricordarti che tu sei un peso, proprio per via della tua disabilità. perciò, cari comercianti, pubblici uficiali, impiegati, pensateci quando avete davanti qualcuno con dificoltà: nella magior parte dei casi chi è li a intercetarvi sarebbe ben contento di non chiedervelo, quindi avete almeno la decienza di andarli in contro, cosa che spesso, se si rimane tranquilli, anche noi vogliamo. vogliamo solo raggiungere l'obiettivo e lasciarvi in pace con il vostro casino. insomma non vuole di certo importunarvi e rompervi i coglioni. perciò se farete del bene, riceverete bene; se invece farete gli imbecilli, non farete altro che ricevere ciò che è di Cesare. in altri termini, non può essere colpa di un vostro cliente se non riuscite a servirlo: quando arriva uno che ci vede che fate? lo mandate via dicendogli che se chiama prima lo potrete aiutare, perchè potete organizarvi prima? no. come chiunque lo soddisfate, fermorestando che anche quel cliente di turno, il bastardo non vedente, forse vi sta pagando come tutti?
pensate prima di parlare o comunque prima di dire qualunque stronzata, che forse chi sta zitto campa 100 anni.
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